Se amate il caffè e lo consumate regolarmente, vi sarete sicuramente posti questa domanda almeno una volta: “è meglio bere caffè decaffeinato o classico?”.
Dubbi, perplessità e confusione non riescono spesso a restituire una vera e propria risposta a questo interrogativo.
Cerchiamo quindi di fare chiarezza rispondendo a delle semplici ma comuni domande, individuando le caratteristiche e i motivi per cui il caffè decaffeinato andrebbe preferito o meno rispetto alle miscele tradizionali.

Cosa contraddistingue il caffè decaffeinato?
Come suggerisce il nome stesso, il caffè decaffeinato è caratterizzato dall’assenza della caffeina, sostanza che conferisce il noto effetto stimolante sul nostro sistema nervoso. Proprio questa caratteristica proprietà sta alla base del largo consumo di caffè, soprattutto da parte di lavoratori e studenti. Eppure, anno dopo anno cresce il numero di consumatori di caffè decaffeinato.

Perché preferire il caffè decaffeinato?
Sebbene un soggetto adulto, che gode di buona salute, può tranquillamente consumare una dose di caffè normale pari a 400 mg al giorno (4 – 5 tazzine di espresso), in tanti preferiscono ridurre le dosi di caffè giornaliere oppure passare al consumo di caffè decaffeinato.
La caffeina, avendo un effetto stimolante, in alcuni soggetti particolarmente sensibili o con altre patologie, può causare alcune importanti complicanze quali:
- nervosismo
- tachicardia
- insonnia
- innalzamento della pressione arteriosa
Ecco quindi spiegate le ragioni per cui, dai primi anni del ‘900, sono state individuate delle soluzioni alternative in grado di ridurre o eliminare del tutto tutte queste “controindicazioni”.
Come si ottiene un caffè senza caffeina?
Per prima cosa, un caffè decaffeinato può veramente definirsi tale solo se contiene una concentrazione di caffeina inferiore allo 0,1% (in una normale miscela arabica il livello di caffeina è pari a 1,5%, mentre quelle più robuste possono anche contenere un livello pari al 4%).
Sulla base di questa precisazione, le procedure per ottenere un caffè decaffeinato possono essere diverse:
- utilizzo di solventi organici: si tratta del metodo più tradizionale che si basa sull’azione di un solvente (solitamente il diclorometano). I chicchi di caffè vengono letteralmente immersi nella soluzione in modo da aumentarne il volume e rimuoverne la caffeina, mantenendo inalterato l’aroma;
- utilizzo dell’acqua: anche in questo caso i chicchi di caffè vengono immersi in abbondante acqua calda, successivamente filtrata attraverso l’utilizzo di carboni attivi in grado di bloccare la caffeina e preservare invece tutte le altre sostanze;
- utilizzo di anidride carbonica: è il metodo più complesso ma allo stesso tempo più utilizzato. In questo caso, i chicchi di caffè vengono inizialmente trattati con il vapore, per poi essere inseriti in speciali cilindri in cui viene immessa anidride carbonica a temperature e pressioni specifiche. Grazie a questo processo è possibile estrarre la caffeina contenuta nei chicchi senza privarli però di tutte le altre loro caratteristiche.
È utile precisare che nessuno dei tre procedimenti elimina del tutto i livelli di caffeina concentrati nel caffè, elemento da tenere in considerazione per tutti coloro che già hanno una scarsa tolleranza di questa sostanza stimolante.

Il caffè decaffeinato fa male?
Si tratta di un dubbio lecito e piuttosto diffuso, ma si può tranquillamente affermare che il caffè decaffeinato non fa male! È stato ampiamente dimostrato che, nonostante i diversi processi utilizzati per la riduzione della caffeina, il prodotto finale è assolutamente salutare e non presenta alterazioni di alcun tipo che possano pregiudicare la nostra salute.
Ovviamente, anche il caffè decaffeinato presenta una minima quantità di caffeina, motivo per cui non bisogna abusare con il suo consumo: meno caffeina non significa poter bere caffè DEC quanto si desidera!

Gli svantaggi del caffè decaffeinato
Il caffè decaffeinato ha una ridottissima quantità di caffeina, non fa male e preserva quasi del tutto l’aroma autentico dei chicchi: semplicemente perfetto! Ma non è esattamente così!
La quasi totale assenza di caffeina significa, infatti, dover rinunciare a tutti i suoi effetti positivi sul nostro organismo:
- ricco apporto di antiossidanti
- contrasto del senso di stanchezza ed effetto energizzante
- stimola importanti funzioni cerebrali (memoria, umore, tempi di reazione e apprendimento cognitivo)
- aumenta il metabolismo e aiuta a bruciare i grassi
- apporto di sostanze nutritive (vitamina B2, B3, B5, manganese e potassio)
- riduce il rischio di contrarre alcune malattie ( diabete di tipo II o Alzheimer)

Caffè classico o decaffeinato?
Alla luce di tutte queste considerazioni: tra il caffè classico e quello decaffeinato, quale scegliere?
La scelta è strettamente personale. Per tutti coloro che hanno una bassa tolleranza alla caffeina o qualche patologia cardiovascolare la scelta del caffè decaffeinato è fortemente consigliata. In tutti gli altri casi, è tutta una questione di gusto! Se preferisci il caffè classico hai solo l’imbarazzo della scelta, viceversa anche il caffè decaffeinato può offrirti tutta la bontà del caffè con un minore apporto di caffeina.
Carma, azienda di distributori automatici a Verona, consiglia di non esagerare mai con le quantità! Ricorda che la dose giornaliera indicata è pari a 300/400 mg (4-5 tazzine giornaliere).