“Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo…”
Esordiva così lo scrittore Luciano De Crescenzo nel suo libro intitolato, appunto, “Caffè Sospeso”, e proprio in questa citazione è possibile cogliere il senso più profondo di questa tradizione tutta italiana.
La tradizione del caffè sospeso
Avrete sicuramente già sentito parlare del caffè sospeso, ma magari non tutti sanno esattamente cosa sia questa tradizione, quali siano le sue origini e il suo significato.
Il caffè sospeso è a pieno titolo uno dei simboli della cultura italiana ed è una consuetudine radicata nel tempo, che persiste ancora oggi.
Secondo questa tradizione, quando si consuma un caffè al bar bisogna pagarne due: il nostro, che abbiamo bevuto, e un altro da destinare a chi verrà dopo di noi.
Proprio come affermava De Crescenzo, è come offrire un caffè al mondo, perché in quel bar, una volta che saremo andati via, può arrivare chiunque da qualsiasi parte del mondo.
La storia di questa tradizione
Gli anni della Seconda Guerra Mondiale hanno profondamente segnato la storia del nostro Paese, così come del resto del mondo, e proprio in questo periodo avrebbe avuto origine la tradizione del caffè sospeso in una città che è la città del caffè per antonomasia: Napoli.
La condizione di povertà in cui versava gran parte della popolazione italiana aveva reso nuovamente il caffè una bevanda accessibile solo ai più ricchi. Quei pochi che potevano concedersi un caffè al bar, spinti da un profondo senso di solidarietà, erano sempre più soliti pagarne due: uno lo consumavano, il secondo invece lo destinavano a chi sarebbe venuto dopo e non poteva pagarlo.
Secondo alcuni storici napoletani, invece, la nascita di questa usanza sarebbe da attribuire alle discussioni che spesso si accendevano all’interno dei locali quando intere comitive di amici o famigliari discutevano su chi e come dovessero pagare il conto. Dal momento che tutti si offrivano di pagare c’era sempre una grande confusione e alla fine dei conti capitava spesso che venissero pagati più caffè rispetto a quelli realmente consumati. Piuttosto che richiedere indietro il credito, si preferiva lasciar perdere e destinare questi caffè a coloro che sarebbero arrivati dopo.
Qualunque sia la verità sull’origine di questa usanza, resta invariato il profondo senso di umanità che ha reso “O cafe suspiso” il simbolo della cultura solidale tutta italiana.


Il caffè sospeso oggi
Quella del caffè sospeso è una consuetudine ancora molto diffusa, non solo a Napoli, ma anche in tutti gli altri bar d’Italia. La forza simbolica di questa tradizione è però tale da essersi diffusa anche in altre parti del mondo, dall’America all’Asia, coinvolgendo anche altri settori e attività.
Dal caffè sospeso sono nate, infatti, tantissime altre iniziative come il libro sospeso o la pizza sospesa; cambia il soggetto, ma lo spirito e il significato è sempre lo stesso: compiere un piccolo gesto di solidarietà a favore di chi ha più bisogno.
Ecco quindi che il caffè si arricchisce di ulteriori significati e valori: oltre ad essere storicamente il simbolo della condivisione, della socialità e dell’energia, grazie alla consuetudine del caffè sospeso è diventato nel tempo anche simbolo si solidarietà, fratellanza ed empatia verso il prossimo.
L’alone di mistero e di magia che sta dietro alle origini del caffè si arricchisce oggi di tutti questi significati ed esperienze. Se ancora non conoscevate questa storica tradizione, la prossima volta che berrete un caffè al bar, lasciatene uno sospeso!