Il caffè ha ricevuto fama crescente in tutto il mondo e la sua iniziale tradizione tipicamente italiana si è arricchita con le rivisitazioni locali provenienti dalle più svariate preferenze e sperimentazioni culinarie.
In questo articolo abbiamo deciso di aprire una breve panoramica sulle due principali tipologie dell’amara bevanda che hanno conquistato il cuore di migliaia di consumatori; che si tratti un momento di relax, di un’idea smart per svegliarsi la mattina e iniziare la propria giornata con produttività, o ancora che si sia appassionati dell’aroma e delle sue molteplici sfumature organolettiche, il caffè rimane il re della colazione in ogni dove.
Nonostante le differenze potete trovare le due varianti di caffè in tutti i nostri distributori automatici a Verona.
Di conseguenza, non è raro trovare delle variazioni sul tema: caffè lungo o corto, cappuccino o marocchino, e ancora latte macchiato. Di cosa si tratta? Oggi abbiamo deciso di approfondire la preparazione e la caratteristica principale del caffè americano, il quale si differenzia per gusto e aroma dal canonico espresso che si è soliti bere al bar. Ma come si ottiene, e qual è la sua definizione?

Caffè americano vs espresso: quali sono i punti di contatto?
Gli appassionati lo sanno bene: il modo di bere il caffè solleva spesso discussioni infervorate, le quali si legano strettamente alla propria nazione di appartenenza e soprattutto alle abitudini più o meno tradizionaliste che ogni consumatore decide di adottare. In ogni caso, il risultato non cambia: il caffè è una presenza impareggiabile nella vita di tutti noi, ideale per giornate difficili, stanchezza e momenti in cui è necessario ritirarsi dalla frenesia quotidiana per dedicare un momento di pausa solo a sé stessi. Insomma, ogni giorno quasi 25 milioni di aziende si occupano incessantemente della commercializzazione della magica bevanda, per un totale di 2 miliardi di tazze di caffè consumate e servite quotidianamente in ogni zona del mondo. Non male, vero?
Innanzitutto, è importante considerare che il caffè – qualsiasi sia la sua modalità di preparazione – sia in tazza grande che in tazza piccola, rimane comunque ricco dei principi attivi di cui molti consumatori sono entusiasti sostenitori; la prima preparazione viene comunemente chiamata espresso, la seconda caffè filtrato o americano.


Caffè americano vs espresso: definizioni e differenze
L’espresso è preparato con caffè torrefatto (e macinato), acqua e calore allo scopo di dare vita ad una bevanda densa e cremosa costituita da uno strato superficiale di piccole bollicine con tutte le caratteristiche in termini di zuccheri, proteine e caffeina in esso contenute. La sua caratteristica distintiva è l’altro livello di concentrazione – servito in tazza piccola – che permette di ottenere un gusto forte, aromatico e deciso a seguito del riscaldamento dell’acqua a una data temperatura. La schiuma, inoltre, è presenza costante e ben gradita dai consumatori di questa forma “ristretta” di bevanda, la quale si caratterizza per avere un sapore molto amaro, forte e capace di ridestare anche i consumatori più sonnecchianti e giù di tono.
Il caffè filtro, americano o spesso chiamato anche brewed coffee in Inghilterra, di contro, si presenta come una bevanda in tazza grande costituita da una miscela di caffè mediamente intensa, filtrata con acqua a 90° attraverso una quantità specifica di caffè macinato. Sebbene la preparazione possa essere giudicata come più semplice e immediata, è bene tenere in considerazione una serie di interessanti parametri che determinano l’effettiva bontà di un americano: macinatura, tostatura, acqua e tempi di estrazione, senza dimenticare la qualità della materia prima.
Americano ed espresso: cenni storico e curiosità
Nato durante la Seconda Guerra Mondiale, il caffè brewed ha acquisito fama crescente grazie ai soldati statunitensi che – non abituati a bere il tradizionale espresso tricolore – iniziarono a chiedere dell’acqua per allungarne l’aroma, così da renderlo più simile a quello consumato oltreoceano; una storia simpatica che mette in luce le divergenze organolettiche che vengono preferite di paese in paese. Di contro, l’espresso affonda le sue radici in tempi di gran lunga più lontani: la prima macchina per estrazione venne inventata alla fine dell’800 da un torinese, Angelo Moriondo, il quale vendette il brevetto per la sua invenzione alla ditta di Desiderio Pavoni, proprietario dell’azienda La Pavoni SpA.
Sarà poi il barista Achille Gaggia a inventare un funzionamento aggiuntivo a pistoni, ideale per il processo di filtraggio del macinato con l’acqua. L’aumento della pressione prevista dalle macchina per l’espresso, in altre parole, costituì il fischio d’inizio di una partita tutta tricolore, in cui la fama della nera bevanda raggiunse picchi di popolarità sempre crescente.


Americano ed espresso: i consigli per una preparazione professionale
L’americano viene preparato con una temperatura dell’acqua che si aggira attorno ai 93-94° al fine di utilizzare una quantità di caffè macinato di circa 50-70 grammi per litro. Il processo di percolazione – ovvero l’effettiva estrazione di un fluido che scorre attraverso un mezzo poroso – richiede circa 7 minuti di attesa, al fine di rendere la bevanda comunque corposa e ben bilanciata, valorizzata dal profumo di una miscela di ottima qualità. Dare vita alla propria personale versione a casa non richiede particolari competenze tecniche, e può essere un’idea ottimale per quanti non siano amanti del gusto eccessivamente forte del caffè ristretto, ma allo stesso tempo non vogliano rinunciare alla bontà di una bella tazza fumante. L’espresso, invece, richiede un a fase di estrazione di appena 30 secondi dall’effettivo surriscaldamento dell’acqua, la quale deve raggiungere anche in questo caso una temperatura minima di circa 90°.
Un altro pregiudizio che è importante combattere riguarda l’errata convinzione che un americano contenga meno caffeina di un caffè ristretto; in realtà entrambe le bevande sono porzionate al fine di ottenere un mix sapientemente bilanciato fra gustabilità e energia, passione per la bevanda in questione e tutta la tradizione – seppur internazionale – che ancora oggi rende il caffè uno dei prodotti più amati e consumati in tutto il mondo. E se de gustibus non disputandum est, non possiamo fare altro che consigliare una sperimentazione della tipologia di estratto che maggiormente si avvicina alle proprie esigenze e ai propri gusti!